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Riqualificare un terrazzo.

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Più volte abbiamo affrontato il tema dell’impermeabilizzazione dei terrazzi e delle coperture piane indicando il modus operandi migliore per ottenere soluzioni sicure e durevoli nel tempo.

Per impermeabilizzare efficacemente una copertura piana bisogna prestare attenzione a una molteplicità di dettagli.

Si fa riferimento alla norma UNI 11540, che definisce la regola dell’arte nel mondo delle impermeabilizzazioni, stabilendo le linee guida per l’attuazione del piano di manutenzione delle coperture continue. Un intervento di non facile esecuzione perché la progettazione di un corretto sistema impermeabilizzante deve considerare la presenza di elementi accessori (protezioni e raccordi) e di elementi discontinui, indipendenti dal sistema impermeabile.

Terrazzi e balconi sono le parti di un edificio più esposte agli agenti atmosferici e la loro mancata tenuta impermeabile è una delle problematiche più diffuse, che provoca spesso danni estetici e strutturali. Fastidiose e dannose infiltrazioni d’acqua che scendono dal terrazzo alle stanze sottostanti creano ristagni di acqua e umidità e, di conseguenza, muffe dannose che contribuiscono al degrado della struttura.

L’impermeabilizzazione di un terrazzo è, quindi, fondamentale per preservare al meglio l’immobile evitando che le infiltrazioni di acqua piovana, principale causa del degrado, provochino disagi all’interno dell’abitazione e, nei casi peggiori, veri e propri danni strutturali. L’acqua che riesce a infiltrarsi all’interno del calcestruzzo con il tempo può portare a diverse problematiche più o meno gravi: corrodere gravemente le barre di acciaio dell’armatura provocandone l’arrugginimento e il conseguente aumento di volume (possibile causa del distacco del copriferro) con grave rischio di danni a cose o persone, ferri di armatura esposti e ossidati, frontali danneggiati, efflorescenze saline e pavimentazioni che si staccano.

A tutto questo, poi, si aggiunge l’importanza di mantenere in perfetta efficienza il sistema di smaltimento delle acque piovane e predisporre sistemi di protezione per gli elementi strutturali. Quando le basilari regole di deflusso dell’acqua non vengono rispettate per problemi in corso d’opera o per la stessa morfologia della copertura, è necessario ripristinarle onde evitare che l’acqua si accumuli e crei dannose infiltrazioni.

La realizzazione di una protezione isolante delle coperture piane, in generale, deve far fronte a esigenze estetiche, di fruibilità e tecnologiche ossia legate ai fenomeni fisico-chimici di esposizione e conseguente aggressione da parte degli agenti esterni.

Essenziale è avvalersi di sistemi e soluzioni coordinati e compatibili tra loro, congruenti con la struttura, cioè in grado di “collaborare” con il supporto (in completa adesione e capaci di “deformarsi”) e facilmente adattabili alla finitura.Il problema dei fenomeni fessurativi, spesso responsabile di perdite di difficile individuazione, ha cause talvolta molto differenziate non riparabili con i sistemi classici di impermeabilizzazione. Viene, quindi, richiesto l’impiego di sistemi flessibili capaci di sopportare e di adattarsi al dinamismo strutturale, ossia alle sollecitazioni di distacco che si generano dall’apertura di eventuali fessurazioni a seguito della posa del manto impermeabile.

La caratteristica principale dei materiali destinati alla risoluzione dei fenomeni di fessurazione è denominata Crack Bridging Ability, cioè la capacità di una pittura o di un rivestimento di resistere alla dilatazione di una fessura del sottofondo su cui è ancorata, garantendo la totale impermeabilità della struttura.

 

La CBA non esclude, tuttavia, la necessità di sigillare opportunamente giunti ed eventuali discontinuità del supporto: permangono le esigenze di impermeabilizzare e sigillare, ad esempio sui balconi, tra la superficie orizzontale e verticale, considerando quest’ultimo come vero e proprio giunto di assestamento stante il diverso comportamento dei due elementi costruttivi.

Sia questi giunti che le discontinuità strutturali devono trovare un trattamento adeguato, appositamente studiato e integrato nel sistema impermeabilizzante selezionato.

In ogni caso, è sempre opportuno affidarsi a professionisti seri capaci di intervenire con competenza e che sappiano applicare i prodotti a regola d’arte, predisponendo superfici con pendenze adeguate al fine di garantire il deflusso dell’acqua senza infiltrazioni nei locali sottostanti, curando i dettagli come giunti, scarichi, gocciolatoi e corpi passanti.

Volteco, che dell’impermeabilizzazione ha fatto la propria missione, consiglia l’utilizzo della tecnologia Aquascud System 420: impermeabilizzante bicomponente elastico, dotato di core curing technology, ideale per impermeabilizzare terrazzi, balconi e coperture piane.

Per vedere alcune delle referenze realizzate, visita la pagina dedicata.

Prodotti associati all'articolo

AQUASCUD SYSTEM 420

Impermeabilizzante bicomponente.

AQUASCUD SYSTEM 430

Impermeabilizzante bicomponente.

AQUASCUD REFLEX

Rivestimento elastico e impermeabile pronto all’uso

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