Dal 1° Gennaio 2020 l’obbligo del BIM esteso alle opere di importo pari o superiore a 50 milioni di euro.
Il Decreto BIM (DM 560/201), entrato in vigore a dicembre del 2017 con l’introduzione dell’obbligo di utilizzare metodi e strumenti elettronici di modellazione per le opere pubbliche oltre i 100 milioni di euro a partire dal 2019, arriva ora al suo secondo step.
A partire dal 1° gennaio 2020, infatti, tale obbligo sarà esteso a tutte le opere di importo a base di gara pari o superiore a 50 milioni di euro.
BIM, acronimo di “Building Information Modeling” ovvero Modello di Informazioni di un Edificio, è definito dal National Institute of Building Science come la “rappresentazione digitale di caratteristiche fisiche e funzionali di un oggetto”.
Il BIM è un metodo innovativo, non un semplice strumento, che utilizza un modello virtuale contenente tutte le informazioni che riguardano l’intero ciclo di vita di un’opera, dal progetto alla costruzione, fino alla sua demolizione e dismissione.
Grazie alla metodologia BIM l’edificio viene “costruito” interamente prima della sua realizzazione fisica mediante un modello virtuale che richiede la collaborazione di tutti i professionisti coinvolti nel progetto.
Con il BIM è possibile creare un modello informatizzato, dinamico e interdisciplinare, in continua evoluzione, che contiene tutti i dati relativi alla realizzazione: dati condivisibili a livello digitale mediante formati aperti da tutti i professionisti coinvolti nell’opera.
Il Decreto BIM disciplina anche la serie di adempimenti preliminari che gli appaltanti sono tenuti a predisporre in funzione del corretto utilizzo del BIM.
In particolare, devono attivare un piano di formazione del personale, un piano di acquisizione o di manutenzione di hardware e software di gestione dei processi decisionali e informativi e un atto organizzativo che espliciti il processo di controllo e gestione, i gestori dei dati e la gestione dei conflitti.
I vantaggi
I vantaggi, in termini di risparmio di tempo e costi, di riduzione degli errori e di semplicità sono indubbi.
Spesso, all’inizio del progetto, non si è in possesso di tutti i dati necessari ed è proprio qui che si inserisce la metodologia BIM come processo che utilizza un modello dinamico di visualizzazione di tutte le fasi di lavorazione.
Non sarà più solo una mera rappresentazione tridimensionale, ma si concretizzerà nell’unione di tutte le informazioni e i dati inerenti alle varie discipline richieste nella progettazione di un edificio messi in correlazione tra loro.