Quando decidiamo di intervenire in un ambiente interrato, sia esso nuova costruzione o riqualificazione, è necessario essere consapevoli che le strutture sotto quota terreno sono sollecitate, oltre che dai propri carichi, anche da forze quali la spinta del terreno appunto e la spinta idrostatica.
La spinta idrostatica viene spesso sottovalutata perché riferita a rilievi che vengono normalmente effettuati solo nelle fasi preventivo allo scavo.
Inoltre, quasi mai, viene tenuto in giusta considerazione che la falda può alzarsi improvvisamente.
Ad esempio in occasione di forti piogge, fino a raggiungere, in talune situazioni, il livello di quota campagna o addirittura superarlo in caso di alluvioni.
Detto ciò, di seguito andremo ad analizzare le principali problematiche cui sono soggetti cantine, garage, taverne, etc.
Ma anche grandi infrastrutture quali tunnel, parcheggi multi-piano, condotti di servizio e simili.
LE FESSURAZIONI
Sovente ci troviamo di fronte alla presenza di crepe e fessure in un muro, in una struttura in cemento armato, in un pavimento, etc.
Chiaramente ciò non deve essere mai essere sottovalutato: di norma è infatti sintomo di un’instabilità della struttura.
Se ci troviamo in un ambiente interrato la fessura può rappresentare un punto di entrata dell’acqua che ovviamente aumenta i rischi di gravi danni strutturali.
Senza considerare il danneggiamento di mobili, auto e qualsivoglia oggetto presente nel nostro manufatto.
Le fessurazioni in un ambiente interrato sono solitamente più diffuse nelle zone deboli.
Ad esempio causate da fenomeni da ritiro del calcestruzzo, e nei cambi di quota o di spessore (es. locali discendenti), ma possono anche essere generate da depressioni della falda sotterranea.
In questo caso è possibile intervenire in maniera localizzata, anche post getto, con un’azione combinata di un nastro elastico a base di polimeri elastomerici e da un adesivo epossidico.
Questo intervento garantirà una totale tenuta anche in presenza di acqua in pressione.
È bene considerare che nelle zone maggiormente sollecitate la fessura diventa dinamica, dovrà essere quindi gestita diversamente rispetto alle precedenti, in quanto continuerà a manifestarsi seguendo il normale movimento della nostra struttura.
Sarà necessario quindi intervenire con una guarnizione, della dimensione congrua, affinché sia assicurata una tenuta duratura nel tempo.
LE RIPRESE DI GETTO
L’impossibilità di realizzare una perfetta saldatura tra i getti di calcestruzzo della platea e dei muri produce linee potenziali di passaggio dell’acqua.
Anche in questo caso grazie all’azione combinata di un nastro elastico a base di polimeri elastomerici e da un adesivo epossidico sarà possibile garantire una totale tenuta delle riprese di getto.
CORPI PASSANTI
Tubazioni, ferri distanziatori, e qualsivoglia oggetto che transita dall’esterno all’interno, o viceversa, della nostra muratura interrata è chiaramente un punto debole dove l’acqua può passare con notevole facilità.
Questi giunti assommano perciò tutte le problematiche dei giunti di dilatazione e delle riprese di getto.
E’ fondamentale quindi sigillarli con un mastice idroespansivo e chiudere eventuali fuoriuscite d’acqua con una malta impermeabile a presa ultra rapida.
GIUNTI DI DILATAZIONE
I giunti di dilatazione sono giunti operativi soggetti a ripetuti movimenti provocati da carichi dinamici e/o variabili, o dilatazione termica.
Qualora non fossero stati previsti e gestiti, ad esempio, con un profilo scatolare auto-sigillante che ha lo scopo di creare dei giunti di frazionamento capaci di controllare e sigillare questi fenomeni, sarà possibile intervenire a posteriori con nastro elastico e adesivo epossidico.
LESIONI STRUTTURALI
Le lesioni strutturali della nostra platea possono essere anche di notevole entità se la struttura non è stata adeguatamente progetta per sopportare i carichi.
In questo caso è possibile comunque realizzare una nuova platea, a basso spessore, con caratteristiche idrostatiche applicando una membrana impermeabile e idro-reattiva direttamente sulla precedente (o direttamente sul magrone).
Grazie inoltre alle caratteristiche di auto-riparabilità di questa membrana sarà possibile forarla, attraverso i ferri di armatura, garantendo la connessione delle nuove strutture in cemento armato a quelle esistenti.
Questo offre ai progettisti strutturisti, la possibilità di minimizzare gli spessori delle nuove strutture in funzione delle sollecitazioni idrauliche cui saranno soggette.
In conclusione, grazie alla combinazione di differenti tecnologie, è possibile impermeabilizzare strutture con i problemi sopra citati.
Ciò permette di eliminare l’ingresso dell’acqua all’interno dei locali e allo stesso tempo aumentare la vita utile della struttura, evitando così successivi interventi di sigillatura interna, ottenendo ambienti sani e asciutti.
E’ possibile inoltre riqualificare gli ambienti interrati che non sono stati preventivamente impermeabilizzati, trasformandoli in spazi vivibili ed aumentando così il valore complessivo degli immobili con interventi efficaci e durevoli.