Succede che in casa, sovente in ambito interrato, siano presenti stanze, ambienti, locali in disuso.
Questo per la presenza di umidità di risalita, di permeazioni, se non addirittura allagamenti.
Danni, a volte considerevoli, dovuti alla mancanza di funzionamento, o addirittura all’assenza, dei sistemi impermeabilizzanti che li preservino.
Il tutto a fronte di un “risparmio” assolutamente trascurabile ancor di più se si considerano le conseguenze di suddette scelte.
Fenomeni meteorici e danni causati
I recenti fenomeni meteorici hanno inoltre dimostrato quanto gli assunti e le supposizioni del passato possano in realtà non corrispondere all’attuale situazione idrogeologica del territorio e tanto meno a quella futura, con il rischio quindi di allagamenti dove fino a qualche tempo fa non c’era traccia (o consapevolezza) della presenza di una falda acquifera.
Le conseguenze dei danni causati dall’acqua in casa sono enormi, non solo i costi dei danni provocati dall’allagamento ma anche il deprezzamento del manufatto.
Senza considerare le conseguenti considerazioni anche in termini di degrado delle strutture stesse e di ciclo di vita dell’edificio.
L’installazione di un efficiente sistema di impermeabilizzazione (fortunatamente anche a intervento già realizzato) degli ambiti fondazionali “chiude” all’acqua qualsiasi possibilità di “sfogo” all’interno degli ambiti interrati.
Il caso analizzato in questo articolo è il classico esempio di “rifodera”, cioè di impermeabilizzazione interna, di strutture sottoquota esistenti.
L’intervento nel dettaglio
Nel dettaglio un intervento effettuato in una abitazione sita nella provincia del Sud Sardegna che presentava un ambiente in disuso a causa, in primis, di infiltrazioni, provenienti da fessure postume e lungo le riprese di getto.
Oltre a queste, c’era la presenza di permeazioni provenienti da corpi passanti (scarichi acqua, tubazioni) e pozzetti.
Si è provveduto a intervenire con un mix di soluzioni che potesse garantire una tenuta totale, potendo riqualificare un ambiente che per metrature e posizione poteva, e così è stato, diventare un utile spazio dedicato a lavanderia e stireria.
Grazie all’adozione di un telo e un cordolo a base bentonitica ad alte presetazioni si è provveduto a re-impermeabilizzare la platea soggetta ad una spinta idrostatica elevata.
Si è andati a ricreare quindi quella protezione impermeabile che originariamente era stata “dimenticata”.
Ogni corpo passante e pozzetti (soggetti a massima pressione) sono stati opportunamente sigillati con mastice idro-espansivo, efficace addirittura con presenza di venuta d’acqua.
Nessun dettaglio è stato tralasciato, con particolare attenzione alla scala che portava all’ambiente seminterrato.
Questa ha dovuto infatti subire una “nastratura” completa e una impermeabilizzazione in totale adesione grazie a un rivestimento deformabile ad alta tenuta.
Fessurazioni e punti critici sono stati sigillati grazie ad una combinazione di nastro elastico e adesivo epossidico per assicurare un risultato duraturo e sicuro nel tempo, in qualsiasi circostanza.
Un lavoro da specialista, sicuramente un intervento non banale, che coinvolge capacità, conoscenze ed esperienze ma che permette di avere un risultato finale che fa la differenza in termini di fruibilità dell’opera.
Per approfondire un’altra “rinascita” di un ambiente interrato clicca qui:
Da garage seminterrato con infiltrazioni a taverna bagno