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Impermeabilizzanti rigidi VS impermeabilizzanti elastici

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Partiamo da un concetto fondamentale: è sempre buona norma (UNI EN 1504/2) proteggere le strutture dal loro naturale degrado, per concedere alle stesse una durabilità congrua allo scopo a cui sono destinate.

Ecco perché si ricorre all’applicazione di strati di protezione impermeabile applicati direttamente sulle strutture.

Questa protezione impermeabile può essere ricondotta a due tipologie principali:

  1. Rigida
  2. Elastica

Della prima fanno parte le cosiddette malte impermeabili, che a seconda del supporto di applicazione vengono applicate in spessori diversi.

I cementi osmotici

La più conosciuta delle malte impermeabili è quasi certamente il cemento osmotico, si tratta di un cemento Portland composto da inerti e additivi selezionati per conferirgli una notevole impermeabilità.

I cementi osmotici hanno una tenace adesione al supporto tanto da essere funzionali sia in spinta positiva (l’acqua schiaccia l’impermeabilizzazione sulla struttura) che negativa (l’acqua esercita una forza sull’impermeabilizzazione cercandone il distacco).

Per quanto riguarda le impermeabilizzazioni cementizie rigide ci sono aspetti molto importanti e degni di nota quali la resistenza alle abrasioni e l’immediata riparabilità, la permeabilità al vapore, ma non all’acqua.

Tali caratteristiche aumentano i campi di impiego degli “osmotici”.

Oltre alle impermeabilizzazioni di strutture in cemento, molto spesso i cementizi rigidi vengono utilizzati, visto anche il loro basso impatto economico, come:

  • strati impermeabili di sacrificio sui massetti;
  • direttamente sulle strutture al posto delle classiche membrane bituminose che per ovvi motivi funzionano da strati separatori.

In linea di massima le impermeabilizzazioni rigide prediligono strutture già assestate o comunque non soggette a fessurazioni.

Le impermeabilizzazioni deformabili

Delle seconde fanno invece parte le impermeabilizzazioni deformabili, i cosiddetti bi-componenti, che sono invece costituiti da una parte di inerti/leganti e da una parte di polimeri acrilici.

Quest’ultime gli attribuiscono importanti vantaggi quali fra tutti la capacità di fare ponte sulle fessurazioni (CBA – Crack bridging ability).

Anche le impermeabilizzazioni deformabili possono funzionare in spinta positiva e negativa, per entrambi sono di estrema importanza le preparazioni dei supporti quali la pulizia e l’eliminazione di superfici irregolari o non compatte.

Anche le impermeabilizzazioni deformabili hanno la particolarità di essere facilmente riparabili.

Il loro utilizzo è specifico per ambiti interrati, ma lo è anche come sistema definitivo per coperture di terrazzi e balconi con il vantaggio di una totale assenza di trasmigrazione laterale.

Tale beneficio assoluto lo ritroviamo comunque anche nei prodotti osmotici .

Riepilogando vi chiederete qual è la migliore?

Non ci sono impermeabilizzazioni in assoluto meglio di altre, ci sono sistemi con performance diverse.

Per scegliere quella giusta occorre verificare le necessità tecniche/economiche del progetto.

Esistono infatti sistemi di impermeabilizzazioni da cucire su misura su ciascun progetto.

Esempio di applicazione di cemento osmotico

Esempio di applicazione di rivestimento elastico

Prodotti associati all'articolo

PLASTIVO 250

Impermeabilizzante flessibile bicomponente.

BI MORTAR CONCRETE SEAL

Impermeabilizzante cementizio a cristallizzazione.

BI FLEX SYSTEM

Nastro elastico a base di polimeri TPE e adesivo epossidico per l’incollaggio.

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