La storia
La Chiesa e il Convento di Santa Caterina, i cui lavori ebbero inizio nel 1346 nell’area della città a suo tempo adibita a piazza della legna, dal mese di giugno 2002 sono la sede principale dei Musei Civici di Treviso, che ospitano al loro interno le Storie di Sant’Orsola: un ciclo di affreschi trecenteschi considerato una delle migliori opere di Tommaso da Modena.
Un complesso imponente e affascinante, che racchiude in sé una parte importante della storia della città, più volte sottoposto a opere di ristrutturazione per mantenerne intatta tutta la sua bellezza.
L’intervento
L’ultimo restauro, risalente al 2017, ha richiesto un significativo intervento di impermeabilizzazione dell’interrato a causa di grossi problemi di infiltrazione sia dal fondo che dalle pareti.
Danni seri che hanno reso necessaria la chiusura della sala del museo.
Una grande sfida, sia in termini di opere da eseguire che di tempo, considerata la necessità di riaprire al pubblico una delle opere di maggior interesse artistico della città.
L’intervento era necessario e urgente. Le infiltrazioni stavano compromettendo in modo severo l’intero interrato del museo.
Una volta messa a nudo l’intera struttura e demolite tutte le finiture, l’attenzione si è concentrata immediatamente sul supporto in calcestruzzo armato, in pessime condizioni: friabile, degradato e pieno di fessurazioni.
L’intervento urgente
E’ emersa così, fin da subito, l’esigenza primaria di intervenire per bloccare temporaneamente le infiltrazioni e gestire al meglio l’impermeabilizzazione totale dell’interrato, della scala di accesso e del tunnel di collegamento all’altra area museale.
I lavori hanno impegnato una squadra di specialisti e di soluzioni per sigillare ogni vespaio, fessura e giunto con specifiche malte impermeabili.
L’intervento, per essere completo e duraturo nel tempo, doveva essere anche di carattere strutturale per ottenere un supporto migliore, più resistente e più stabile.
Il dettaglio
Tutte le pareti sono state trattate a regola d’arte avendo cura di non tralasciare alcun dettaglio: intonacate con tecnologia fibrorinforzata di rivestimento con funzione impermeabile e rivestite con l’impiego di rete in fibra di vetro a vantaggio di una diffusa distribuzione delle sollecitazioni e di una maggior stabilità dimensionale.
Anche il fondo, per scongiurarne il rialzo, è stato trattato con uno spesso getto di circa 7 cm di malta impermeabilizzante autolivellante.
Le riprese di getto
Le nuove riprese di getto sono state sottoposte a sigillatura e tutte le superfici trattate con un rivestimento impermeabile altamente elastico per aumentarne il livello di impermeabilizzazione anche in presenza di spinta idrostatica negativa.