Nell’ambito della ristrutturazione di un interrato, soprattutto nell’ottica di un recupero di spazi, non può mancare la predisposizione di un secondo o terzo bagno, magari a contorno delle stanze per gli ospiti o, perché no, come servizio accessorio per eventuali camere da affittare tramite servizi o lavanderia posizionato nell’interrato.
Queste scelte rappresentano una sfida per chi si occupa di impermeabilizzazione e soprattutto per gli impiantisti ma le soluzioni presenti nel mercato in tema di impianti sollevamento possono agevolmente dare delle soluzioni in questo senso portando agevolmente a quota campagna o alle condutture di scarico.
Il trend di mercato è chiaro, così come il ruolo centrale che il bagno riveste nelle nostre case, è il panel di intervistati lo conferma: il bagno è il luogo migliore dove prendersi cura di sé” (80% intervistati), è il luogo soggetto al maggior numero di piccole modifiche o ristrutturazioni, si visitano mediamente 3,5 punti vendita per l’acquisto del materiale (ivi compresi negozi specializzati o grandi catene o ai multi store).
Com’ è il bagno ideale interrato?
Piccolo ma molto curato nel design, con arredi semplici e lineari, rivestimenti e superfici pensati per amplificare l’illuminazione naturale e artificiale e con elementi che diano un senso di comfort.
L’idea di solito nasce dalla presenza di uno spazio interrato accessorio molto piccolo per una lavanderia o un disimpegno e se si ha una casa su più livelli può rappresentare un’ottima soluzione alla carenza di servizi in prossimità di tutti gli ambienti.
Sono diverse e soggettive le ragioni che determinano la realizzazione del “secondo/terzo bagno” o “bagno per gli ospiti”, ma in quasi tutte il suo aspetto e i suoi tratti distintivi si assomigliano molto.
Come detto in precedenza è un settore delicato e viene valutato che circa il 21% delle persone si rivolgono a un architetto per la consulenza, successivamente il 39% si rivolge a un idraulico per la ristrutturazione completa, senza considerare i sovraccosti previsti per interventi di muratura e impermeabilizzazione.
Se un budget previsto medio per la ristrutturazione di un bagno sopra quota campagna è di oltre i 5.000€ (comprendente lavori di muratura e di impianto idraulico) appare evidente che questi costi possono aumentare di molto nel caso di ambienti interrati.
I bagni di servizio sono generalmente semplici e neutri, sia nei colori che nelle soluzioni adottate ma diventano anche uno dei contesti domestici preferiti per gli architetti che qui possono impiegare le soluzioni smart di ultima generazione pensate proprio per rendere più belli e confortevoli gli spazi piccoli.
Si va dalle porte scorrevoli, al riscaldamento radiante a basso spessore, ai piatti doccia dallo spessore ridotto, ai sanitari sospesi e di dimensioni inferiori agli standard, e ancora rubinetteria user-friendly, radiatori con mensole integrate, arredi di design multiuso fino ad arrivare all’implementazione di WC ibridi piuttosto che sistemi di sollevamento, pompe trituratrici e/o trattamento acque reflue.
Il ruolo del professionista
Il professionista (sia dal punto di vista progettuale che dal punto di vista applicativo) diventa decisivo nella soluzione di tutti quei punti delicati che si incontrano per la realizzazione di un bagno interrato:
- disbrigo pratiche burocratiche (attualmente è prevista l’effettuazione della CILA (Comunicazione d’inizio lavori) e la SCA (Segnalazione certificata di agibilità), per la quale serve l’intervento di un professionista;
- verifica e dichiarazioni per la detraibilità dell’intervento;
- direzione lavori e coordinamento diversi professionisti;
- scelta dei materiali e delle tecnologie adatti;
- dimensionamento e definizione impianti (acqua calda sanitaria, riscaldamento, ventilazione, scarico e pompaggio).
Pensando ad un piccolo bagno nell’interrato il professionista può inoltre fare la differenza nelle strategie per aumentare la luce (ad esempio utilizzando colori e superfici riflettenti e luminosi, predisponendo specchi o mobili con superfici lucide), nell’ottimizzare gli spazi (ad esempio definendo cabine doccia, con pareti scorrevoli e piatti a filo pavimento che costituiscono un’ulteriore zona calpestabile) piuttosto che utilizzando componenti multifunzione.
Per concludere la semplicità delle idee e un pragmatico professionista a supporto renderanno tutto molto più semplice: il secondo/terzo bagno in pochi decenni è diventato da sinonimo di lusso a spazio condiviso essenziale dei giorni nostri.