Volendo organizzare e suddividere la tematica, si ritiene che un primo aspetto macroscopico, oltre alla finalità di impiego, sia la localizzazione della struttura.
Diverso è progettare una vasca interrata rispetto ad una pensile, in quanto nel primo caso si deve ricomprendere un approccio geotecnico completo, mentre nel secondo caso si devono considerare tutti gli aspetti di esposizione ad eventi meteorici e climatici con relative maggiori possibilità di movimento dell’edificio.
Esempio di piscina interrata in fase di costruzione.
Esempio di piscina pensile in fase di impermeabilizzazione.
Sia l’impermeabilizzazione che i dettagli necessari sono di tipo diverso nei casi sopra esposti: in presenza di ambienti interrati, con rischio di permeazioni di acqua in pressione dall’esterno, si devono utilizzare o due impermeabilizzazioni (una esterna a protezione dall’acqua del terreno ed una interna a contenimento dell’acqua interna) o una sola impermeabilizzazione interna resistente in controspinta; nel caso di vasca pensile, il maggior problema sarà la gestione di giunti di movimento e di gradi di libertà maggiori rispetto al caso precedente.
Non si è considerato il caso di piscina interrata con impermeabilizzazione solo esterna dovendosi sempre, ricomprendere l’aspetto di protezione della struttura nella progettazione dell’intervento.
Un caso “infido” è determinato dalla piscina interrata realizzata con struttura scatolare esterna e riempimenti interni volti ad ottenere cambi di quota e variazioni di forma (scalini, anfiteatri…).
In questi casi, infatti, è necessario trattare ed impermeabilizzare la vera struttura sollecitata dall’acqua e quindi: quella esterna per l’acqua del terreno e quella interna (che non può essere un semplice massetto) per l’acqua della piscina stessa.
La morfologia dell’impianto e la sua specifica conformazione, sia in pianta che in verticale, rappresentano poi altri elementi da considerare sia per la sua segmentazione con giunti che per la continuità del manto impermeabile.
Dimensioni estese in planimetria richiedono naturalmente sezionamenti che consentano assestamenti differenziali e movimenti atti a non creare indebite sollecitazioni alle strutture.
Un altro aspetto importante è, poi, la profondità delle vasche che sottintende sollecitazioni differenziali rispetto al carico idraulico che si viene ad individuare (ogni metro di profondità di acqua induce un carico idraulico di una tonnellata al metro quadro), anche in strutture “familiari” ad esempio per semplice dislivello tra zona di entrata della piscina e zona tuffi.
Strutture pensili, o interrate ma realizzate all’interno di edificato esterno di maggiori dimensioni, consentono la realizzazione di cavedi ed ambiti di servizio che devono alloggiare impiantistiche idrauliche ed elettriche in sicurezza ed all’asciutto.
I solai di servizio soprastanti tali ambienti sono spesso sede del fondo delle vasche con le considerazioni sui carichi di esercizio sopra accennate.
Esempio di splendida piscina interrata.
Esempio di bellissima piscina pensile.