Si è conclusa la prima fase del bando sulla rigenerazione urbana per accedere ai finanziamenti stanziati dal governo in base al “programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare”.
170 gli enti locali e territoriali che hanno presentato i loro progetti ora al vaglio dell’Alta Commissione per la Qualità dell’Abitare.
Il dpcm 21 gennaio 2021, pubblicato in Gazzetta il 6 marzo 2020, aveva definito i criteri per avere accesso agli 8,5 miliardi di euro stanziati dalla legge di Bilancio 2020 per finanziare un grande progetto di rigenerazione urbana che riduca i fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale nei nostri comuni.
Regioni, Città Metropolitane e Comuni capoluogo di provincia o con più di 60 mila abitanti hanno avuto tempo sino al 16 marzo per presentare i loro progetti di riqualificazione del patrimonio edilizio e rigenerare la città in base al “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare”. Ciascun ente aveva la possibilità di presentare al massimo 3 progetti, ciascuno destinatario di un contributo massimo di 15 milioni di euro.
Ebbene, sono 170 gli enti locali e territoriali che si sono registrati, accreditandosi sulla piattaforma ministeriale, per partecipare al bando per la Qualità dell’Abitare. Ora competerà all’Alta Commissione per la Qualità dell’Abitare, istituita presso il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) per dare attuazione al Programma innovativo nazionale, esaminare e finanziare i progetti per la riqualificazione delle aree urbane disagiate dal punto di vista abitativo e socioeconomico.
Presentazione delle proposte
La presentazione delle proposte era prevista in due fasi:
- nella prima, conclusasi il 16 marzo con la presentazione dei progetti, bisognava trasmettere una proposta complessiva preliminare indicante la strategia nel suo complesso e l’insieme di interventi atti a raggiungere le finalità prescritte e che saranno esaminati dall’Alta Commissione secondo specifici criteri;
- nella seconda, per tutte le proposte ammesse, è prevista la trasmissione della Proposta complessiva finale, indicante lo stato di avanzamento della stessa.
Modalità di valutazione delle proposte
Le proposte di Comuni e Regioni saranno valutate in base a cinque linee di azione:
- riqualificazione e riorganizzazione del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale, anche con un suo incremento;
- rifunzionalizzazione di aree, spazi e immobili pubblici e privati, anche attraverso la rigenerazione del tessuto urbano e socioeconomico;
- miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza dei luoghi urbani e della dotazione di servizi e delle infrastrutture urbano-locali;
- rigenerazione di aree e spazi già costruiti, soprattutto ad alta tensione abitativa, incrementando la qualità ambientale e migliorando la resilienza ai cambiamenti climatici anche attraverso l’uso di operazioni di densificazione;
- individuazione e utilizzo di modelli e strumenti innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano nonché di processi partecipativi, anche finalizzati all’autocostruzione.
“Il Programma innovativo nazionale sulla qualità dell’abitare è destinato a incidere positivamente sulla qualità della vita delle persone e delle famiglie”, ha affermato il Ministro Enrico Giovannini intervenendo alla riunione di insediamento dell’Alta Commissione per la Qualità dell’Abitare.
“La Commissione dovrà programmare in modo dettagliato e puntuale le proprie attività, stimolando una riflessione sul futuro delle politiche abitative, aprendo un dialogo con le organizzazioni della società civile e con le Università che sono chiamate a contribuire attivamente alla trasformazione dei territori nella direzione dello sviluppo sostenibile”.